Marzo è un mese di passaggio: i campi si svuotano a poco a poco e le erbe selvatiche cominciano a ricoprirli. Tra queste troviamo le rosoline, il tarassaco e molte altre.
I campi, ad uno sguardo sfuggente, potrebbero sembrare incolti. Ma se si presta attenzione ecco che compaiono i segni dell’incessante lavoro che continua anche in questi mesi.
Ecco cosa succede a marzo, mese di passaggio.
Con i primi tepori cominciano a riprendere la loro crescita le timide piantine di spinaci e piselli che avevamo seminato “in San Martino” (nei primi giorni di novembre) e che durante l’inverno avevano interrotto il loro accrescimento.
Stiamo fresando i campi e spargendo il letame per rinnovarlo, cioè apportando nuova sostanza organica e micro elementi vivi. Lo prepariamo alle semine e ai trapianti delle nuove colture.
Stiamo partendo con il trapianto delle prime insalate che, dopo essere nate in vivaio, ora possono mettere radici nel terreno. Oltre alle insalate cominciamo anche a seminare le patate che raccoglieremo a luglio. Abbiamo pulito le piantine di fragole e sostituito quelle morte. Stiamo procedendo con la potatura degli alberi da frutto, pochi, ma buoni.
Oltre a semine e trapianti, un altro lavoro che ci tiene molto impegnati è la sistemazione e la potatura delle rive. Sapete cosa sono?
Le rive sono quelle fasce di arbusti, collocate ai lati dei fossi che affiancano i nostri campi. Sono tipiche da un punto di vista paesaggistico ma soprattutto hanno un ruolo biologico molto importante e noi ce ne prendiamo costantemente cura.
E in bottega?
In questo periodo la nostra bottega potrebbe sembrare un po’ sfornita… Ma, come vi abbiamo appena raccontato, non siamo con le mani in mano, anzi: stiamo gettando le radici per la stagione che verrà.
Nell’attesa delle primizie primaverili potete fare scorta di erbe campestri come le rosoline oppure assaggiare le nostre verdure invernali in vaso come il radicchio sott’olio e la zucca in saòr.
Come sempre vi aspettiamo in bottega, oppure veniamo da voi con le consegne a domicilio.